Genitore, scuola e società, dove siete?
Quanti genitori conoscono per davvero i loro figli? Il dramma della solitudine esistenziale sta segnando in modo drammatico non solo la vita degli adolescenti ma anche di tanti bambini lasciati soli a se stessi.
Cocainomane a 10 anni e nessuno se ne accorge! In preda a una forte aggressività, agitata e con reazioni emotive incontrollate. È la cruda e triste descrizione che gli psichiatri hanno fatto di una bambina di Vimercate protagonista di una storia a dir poco terribile. “Segno dei tempi”, per Antonio Amatulli, il primario che l’ha accolta nel suo reparto. Lei, alunna di quinta elementare, è arrivata al pronto soccorso al culmine di una crisi di nervi. I fatti ci dicono che questa bambina aveva cominciato fumando spinelli e che era già passata alla cocaina. Un uso sporadico, ma sufficiente a lasciare una nitida traccia sulla carta del referto con pesanti conseguenze sulla sua labile psiche. E tutto è accaduto senza che nessuno si accorgesse di nulla. Mi chiedo: ma quanti genitori conoscono per davvero i loro figli? Un conto è parlare con loro, un altro è dialogare. Un conto è chiedere come è andata a scuola, un altro sapere se sono persone felici che stanno procedendo verso l’autonomia, la maturità e la conquista di una forte identità. L’incapacità di stabilire una connessione con il mondo interiore dei figli è il vero dramma dei nostri tempi. E’ come se diventassero degli estranei in casa propria al punto tale che anche il disagio più evidente non è, in buona fede, colto. Chi può pensare che una bambina di dieci anni va in giro con i soldi della paghetta a comprare degli spinelli? E in questa vicenda sono protagonisti quei giovani, spesso di qualche anno maggiori della bambina, che approfittano della sua ingenuità per venderle droga e guadagnare a scapito della sua salute fisica e mentale. C’è una voragine educativa in tutta questa vicenda davvero spaventosa che coinvolge non solo la famiglia ma anche la scuola e la società. Pensare che una bambina di dieci anni vada in una comunità terapeutica per minori a causa della tossicodipendenza dovrebbe accendere in tutte le persone di buona volontà l’impegno e lo sforzo comune a lavorare in rete sul fronte dell’educazione a più livelli: infanzia, adolescenza, genitorialità, insegnanti e istituzioni socio-educative. Se sapremo unire le forze, potremo vincere questa battaglia che riguarda il futuro dei nostri figli e della nostra società.
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