Le otto aree dell’autostima
“Non c’è peggior sventura che pensare male di se stessi”. Wolfgang Goethe
L’autostima è la valutazione che diamo alla nostra persona in diverse aree dell’esistenza. A differenza dell’autoefficacia che riguarda la convinzione di riuscire in un determinato compito nonostante le difficoltà che si possono incontrare, l’autostima è un insieme di aspetti che messi insieme formano una tendenza generale nel sentirsi più o meno fiduciosi, psicologicamente solidi e sicuri di se stessi. Una prima area riguarda l’accettazione del sé corporeo, in quanto l’accettazione di se stessi passa attraverso l’opinione positiva o negativa che abbiamo di noi stessi a livello corporeo, considerando che questo aspetto si riflette anche nella vita sociale. Un secondo aspetto riguarda l’area delle relazioni famigliari. L’essersi sentiti amati, riconosciuti, accettati e stimati dai propri genitori rappresenta un passaggio fondamentale nella costruzione della propria immagine interiore. Una terza area è quella dello status sociale ed economico in cui si è cresciuti. Ricordo ancora, con un senso di dispiacere, quando alle elementari prendevamo in giro una nostra compagna che viveva senza riscaldamento in un casolare e che era molto povera. Chissà quanto avrà sofferto per le sue condizioni di vita che, ovviamente, non dipendevano da lei e che trovavano da parte nostra un facile bersaglio. Un quarto aspetto riguarda l’area delle relazioni sociali. Quanto più siamo capaci di stabilire legami e di creare un senso d’appartenenza e tanto più aumenta il senso del proprio valore e dell’essere in relazione con il prossimo. Vi sono tanti adolescenti chiusi in camera che fanno fatica a stabilire relazioni sociali e che proprio per questo hanno una scarsa autostima.
L’autostima è come una lanterna sempre accesa.
Una quinta area riguarda lo sviluppo delle proprie abilità. Più abilità sviluppiamo e più ci sentiamo “in gamba”, nonché apprezzati a livello sociale. Le abilità s’imparano, poiché nessuno nasce “imparato”. L’educazione ha un grande ruolo sotto questo aspetto, poiché sono i genitori che dovrebbero stimolare l’impegno nello studio, nello sport, nella musica, ecc. Ricordo con nitidezza che il mio primo uscire da sottoterra fu quando imparai a suonare la chitarra (un’abilità) che mi permise di acquisire un ruolo da protagonista con i miei coetanei e incominciare a vincere la mia profonda inibizione comunicativa. Una sesta area riguarda lo sviluppo di competenze che aumentano il senso della padronanza ambientale, intesa come la capacità di gestire conflitti, risolvere problemi, affrontare il cambiamento o produrre idee. Una settima area riguarda il successo ottenuto negli studi e/o nel lavoro. Non sempre chi ottiene successo nel lavoro ha avuto brillanti risultati scolastici, ma l’ottenere positivi risultati nello studio facilita l’affermazione di sé a livello professionale. Conseguire un diploma o una laurea con un’alta votazione può rappresentare un punto di svolta decisivo nella costruzione del proprio valore personale. Infine, un’area di fondamentale importanza per la costruzione dell’autostima è la “scala dei valori”. Quanto più siamo attratti da dei forti valori e tanto più essi plasmano la costruzione di un’identità forte, coraggiosa, leale, combattiva e fiera di sé. I valori orientano l’esistenza verso la trascendenza e il superamento della fase infantile dell’ego. Basterebbe pensare al valore del perdono per comprendere quanto esso può affrancarci dall’odio verso chi ci ha ferito e anche dal disprezzo verso se stessi. L’autostima è un obiettivo di processo che si svolge per l’arco di tutta l’esistenza ed è un viaggio davvero straordinario se lo si sa abbracciare con onestà e la ricerca della verità. Ho imparato sulla mia pelle che cosa significa essere scottati dal bruciore dell’umiliazione e della vergogna. Posso dire di aver vissuto per molti anni in una sorta di giungla dove mi sentivo minacciato e terrorizzato dal dover affrontare la realtà del mondo esterno. Per chi non ha autostima anche l’azione più semplice come entrare in un negozio e chiedere il prezzo di un capo d’abbigliamento, diventa un’impresa da titani. Chi nutre una sana autostima gode di uno spazio psicologico di libero movimento molto più ampio di chi non la possiede. Comprendere che la mancanza d’autostima è una forma di mistificazione, ovverosia di inquinamento della realtà è il primo passo per decidere di lavorarci su. Sia ben chiaro: non esistono ricette magiche per far nascere l’autostima. Vi sono, al contrario, alcuni principi e metodologie che forniscono consapevolezza e la possibilità di lavorarci su. Un centimetro alla volta è possibile scalare le pareti della disistima e ritrovare la luce dell’autentica realizzazione di sé.
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