Un sogno che è un impegno!
“Io ho davanti a me un sogno, che i miei quattro figli piccoli vivranno un giorno in una nazione nella quale non saranno giudicati per il colore della loro pelle, ma per le qualità del loro carattere”. Martin Luther King, 28 agosto 1963.
Gianna (nella foto), la figlia di George Floyd in un’intervista ha dichiarato: «Mi manca il mio papà, giocava sempre con me». Gianna ancora non sa come è morto suo padre. E’ difficile spiegare la morte di un padre ad una bambina, lo è ancora di più se avviene per soffocamento da parte di un poliziotto che non ha nessuna valida ragione per provocare l’asfissia di un uomo che ha infranto la legge (aveva pagato con una banconota da 20 dollari falsa) ma che dalla legge stessa avrebbe dovuto essere tutelato nei suoi diritti fondamentali. La lunga onda della rivolta e della protesta si è mischiata con quella dell’odio e della violenza, generando un clima di tensione in tutta America e non solo. La conquista dell’uguaglianza è un cammino che non ha mai fine sulla terra, perchè l’ottusità umana genera pregiudizi e divisioni arrecando un inutile sofferenza. Sino a quando l’ingiustizia avvelena l’esistenza umana, la pace è lontana. Eppure, non dobbiamo dimenticare che Barack Obama è diventato il primo presidente afroamericano grazie al coraggioso impegno di uomini come Martin Luther King, assassinato il 4 aprile del 1968.
Oggi, Martin Luther King avrebbe 91 anni e sono certo che se potesse parlare ripeterebbe ciò che con solennità e fede aveva pronunciato al Lincoln Memorial di Washington quasi 57 anni fa: «Cerchiamo di non soddisfare la nostra sete di libertà bevendo alla coppa dell’odio e del risentimento. Dovremo per sempre condurre la nostra lotta al piano alto della dignità e della disciplina. Non dovremo permettere che la nostra protesta creativa degeneri in violenza fisica. Dovremo continuamente elevarci alle maestose vette di chi risponde alla forza fisica con la forza dell’anima. (…) Ho un sogno: che un giorno questa nazione si sollevi e viva appieno il vero significato del suo credo: “Riteniamo queste verità di per sé evidenti: che tutti gli uomini sono stati creati uguali”». Si può compiere del male e non essere puniti; si può compiere del bene ed essere uccisi. La morte più orribile non è quella di chi subisce un’ingiustizia ma di chi è morto dentro e provoca quell’ingiustizia non sapendo rispettare la dignità altrui e il sacro valore della vita. Rispondere alla violenza con la forza dell’anima, è uno degli insegnamenti più difficili da apprendere ma è l’unica via per portare la pace affinché quel sogno di giustizia diventi realtà.
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