Perché è importante conoscere se stessi?
“Una vita senza ricerca non è degna di essere vissuta”. Socrate
Conosci te stesso è un motto greco (gnōthi seautón) iscritto nel tempio di Apollo a Delfi. Nell’antica Grecia “gnōthi seautón” era innanzitutto un richiamo a conoscere e riconoscere i propri limiti. Come scrisse lo stesso Omero nell’Iliade, il Dio Apollo, a cui era dedicato il tempio di Delfi, considerava gli uomini: “Miseri mortali che, come le foglie, ora fioriscono in pieno splendore, mangiando i frutti del campo, ora languiscono e muoiono” Iliade (XXI, 463-466). Il primo passo per conoscere se stessi è riconoscere le proprie fragilità e il limite temporale che la vita ci impone attraverso la morte. In effetti, non abbiamo un tempo illimitato per realizzare pienamente noi stessi. Credo che vi siano tre grandi aree su cui lavorare. La prima riguarda la solidità dell’essere. Più riusciamo ad entrare in contatto con la zona “dell’intimo sentire”, come l’ha definita Carl Rogers, e più facilmente siamo in contatto con la zona della coscienza profonda di sé in cui vi sono le aspirazioni più genuine che ci conducono verso l’autorealizzazione. La seconda area riguarda la sfera delle relazioni affettive. Chi conosce se stesso può orientarsi con maggiore consapevolezza nel costruire delle sane relazioni affettive, poiché subirà in misura minore l’effetto del transfert, ovverosia di proiettare sugli altri bisogni o ferite di cui non è a conoscenza. Infine, è importante l’area della trascendenza che concerne i valori e gli ideali su cui impregnare le proprie scelte di vita. I valori ci permettono di comprendere chi siamo e di sviluppare una visione più ampia sull’esistenza. La sola dimensione dell’io è povera quando non si apre all’etica, alla morale o a una visione religiosa. Conosci te stesso è il cammino di tutta una vita che non smetterà mai di sorprenderci e di regalarci emozioni dalle svariate sfumature. Ad ogni istante, se rimaniamo curiosi e umili, possiamo cogliere l’intuizione di chi siamo e trasformare così un nuovo giorno in un “giorno nuovo”. E il viaggio continua… Grazie.
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There are 1 comment on this post
Molto interessante,
grazie