Il segreto dello studio è divertirsi! La passione e l’entusiasmo con cui affrontiamo i nostri compiti quotidiani generano una mente più aperta, ricettiva e concentrata.
Per studiare con produttività occorrono diversi elementi: gestione dell’emotività, controllo dell’ansia, metodo di studio, organizzazione del tempo, flessibilità mentale, motivazione, autoefficacia, concentrazione, autostima, resistenza allo stress e alla fatica, ecc. Ma tutti questi elementi possono essere sintetizzati nella formula chimica del successo personale, inteso come la “capacità di far succedere ciò che più intimamente si desidera realizzare”. La vera forza del buon apprendimento è nella capacità di divertirsi, di appassionarsi, di coinvolgersi attivamente e non passivamente in ciò che si sta studiando. Tutti noi possiamo ricordarci di quei momenti in cui la fatica scompariva, perchè eravamo così immersi nell’esperienza da non sentire il peso del duro lavoro. Per arrivare a questo stato di sublime impegno dovremmo saperci immergere nel profondo di noi stessi e cogliere ciò che ci permette di sprigionare le scintille dell’energia vitale presente in ogni cellula del nostro essere.
Albert Einstein, in una lettera indirizzata al figlio Hans Albert, fornisce dei consigli per dare del proprio meglio. “Mio caro Albert, ieri ho ricevuto la tua cara lettera e ne sono stato molto felice. Già temevo che non mi avresti scritto mai più. Quando ero a Zurigo mi avevi detto che è strano per te quando vengo lì. Perciò penso che sia meglio se stiamo insieme da qualche altra parte, dove nessuno possa interferire col nostro benessere. In ogni caso farò in modo che ogni anno possiamo passare un intero mese insieme, così che tu veda che hai un padre che ti ama ed è pazzo di te. Da me puoi anche imparare tante cose buone e meravigliose, cose che altri non potrebbero offrirti tanto facilmente. Ciò che ho imparato con tanto duro lavoro non deve servire solo agli estranei, ma soprattutto ai miei ragazzi. Proprio in questi giorni ho completato una delle opere più belle della mia vita e, quando sarai più grande, te ne parlerò. Mi fa tanto piacere che il pianoforte ti diverta. Insieme alla falegnameria si tratta, secondo me, del miglior passatempo per la tua età, anche meglio della scuola. Perché sono attività che ben si adattano a una persona giovane come te. Al piano, suona soprattutto le cose che ti piacciono, anche se il maestro non te le assegna. E’ questo il modo per imparare di più, quando fai una cosa con talmente tanto divertimento che non ti accorgi del tempo che passa. A volte io stesso sono così coinvolto nel mio lavoro che mi dimentico di pranzare. E gioca ad anelli con Tete, migliorerà la tua agilità. Qualche volta vai anche dal mio amico Zangger, è una cara persona. Baci a te e a Tete, Papà”.
Il segreto dello studio è dunque non solo impegnarsi ma divertirsi il più possibile senza per questo tralasciare il sudore dell’impegno che ogni attività in sé comporta. Dovremmo capovolgere l’idea che lo studio sia noia, perdita di tempo o meccanica memorizzazione di nozioni e formule. Lo studio è mettere in moto i diversi aspetti dell’intelligenza umana, è salire sull’ottovolante delle risorse cognitive per metterle alla prova e scoprire quanto potenziale è in noi presente. Come un corpo prova piacere nello sprigionare il suo potenziale fisico, così la mente prova soddisfazione nell’esercitare le sue funzioni intellettive. Ritrovare la gioia di studiare non è una meta impossibile ma una sfida da cogliere per mettersi alla prova e dare del proprio meglio.
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testo profondo e giusto anche se il sistema scolastico moderno dissentirebbe con la tua tesi
Credo che la scuola del futuro andrà in questa direzione. Grazie del commento.